Amare un uomo, ma non essere innamorata di lui. Niente sesso, ma un grado di confidenza e di intimità come non è mai accaduto con un uomo etero.
Sono davanti a una distesa d'acqua, in un torrido pomeriggio di fine estate, immersa nella conversazione con il mio amico David. Ci conosciamo praticamente da sempre e spesso ci capita di battibeccare come una vecchia coppia di coniugi. In realtà non avremmo mai potuto sposarci, perchè David è gay, anche se mi è capitato più volte di pensare a come sarebbero andate le cose fra di noi se non lo fosse stato.
Sono uomini che ti forniscono una chiave di lettura del mondo diversa rispetto alle amiche o agli uomini etero. Secondo gli stereotipi forniti dai media, i gay vengono presentati come i confidenti cattivelli di donne etero. L'idea che l'amicizia fra una donna etero e un gay possa andare oltre la semplice banalità, affrontando e scavando magari in bisogni non soddisfatti, viene proposta solo di rado.
David non è immediatamente identificabile come omosessuale. Sebbene la cultura popolare sull'origine dell'omosessualità sia passata, in meno di un secolo, dal considerarla una patologia che richiedeva una correzione a un tratta puramente genetico, mi chiedo spesso se il nostro relegare la questione da una sola parte dell'equazione natura / educazione non sia una scelta politically correct piuttosto che una verità scientifica. Non è più probabile che l'omosessualità sia una combinazione di tratti genetici e ambiente, come accade per la maggior parte delle cose?
Mi sono innamorata perdutamente dei loro "accordi" privati. Forse un tantino folli e alquanto confusi.
... di tanto in tanto credevano di essere sufficientemente innamorati di una donna da chiederla in moglie ( lo scrittore Lytton Strachey e Virginia Woolf). Alla fine decise di convivere con la pittrice Dora Carrington, con la quale trascorse i suoi giorni fino alla morte. Dora Carrington, che sposò un altro uomo, fu talmente sconvolta dalla morte di Lytton da togliersi la vita. Ricordo di essere rimasra scioccata dal suo suicidio - dopotutto no erano amanti- e di aver anche avvertito un profondo legame con quella strana coppia e con la passione probabilmente unica li aveva uniti.
Per quanto le pagine delle riviste e le sezioni dedicate allo stile siano piene di riferimenti ai gay come anticipatori di nuove tendenze, a me sembra che l'aspetto più importante e più serio alla base di questi rapporti sia la possibilità che ci offrono di sfuggire alla costrizione delle codificazioni legate al genere e alla gamma limitata di ruoli maschili o femminili universalmente accettati. Queste amicizie si rivolgono all'aspetto sessualmente androgino che fa parte della nostra personalità e che è ben distinto dal nostro "io femminile", socialmente riconosciuto. Sono riuscita a confessare alcuni dei miei pensieri con la certezza che non mi avrebbero guardata come se fossi stata un'aliena.
So solo che il mondo sarebbe molto più piatto e più insipido senza i miei amici gay.
Daphne Merkin
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